Gli esponenti politici cittadini, le associazioni e i singoli che hanno lanciato l'iniziativa o hanno espresso già la loro adesione hanno chiarito le ragioni per le quali Siena ha tutte le carte in regola per competere al ruolo di capitale della cultura e hanno sottolineato l'importanza della ricaduta economica che il successo di tale candidatura potrebbe avere in tutta la nostra provincia. Concordo pienamente con loro. Questa è un occasione eccezionale per traghettare la nostra città e il nostro territorio verso il futuro con la consapevolezza che partiamo da un attracco solido. Mi permetto di sottolineare solo alcuni aspetti.
Nel medioevo il ruolo politico ed economico che Siena ha ricoperto ergendosi a snodo del traffico di merci e persone sulla Via Francigena unito alla grande lungimiranza dei signori dell'epoca che hanno promosso avanzamenti in tutti i campi umani dalla politica, all'arte all'architettura.
In età moderna i senesi sono stati precursori della modernità con la loro banca e la loro accademia.
Siena è incastonata in un territorio la cui bellezza è frutto della cultura che siamo riusciti a tramandare fino ai tempi recenti e che ha visto riconosciuto alle Terre di Siena ben quattro siti protetti dall'UNESCO.
Realtà di nicchia come l'Accademia Chigiana o il Siena Jazz sono ambasciatori contemporanei della cultura di Siena e dei senesi. Così come il Palio e le Contrade, espressione attuale di una cultura che si tramanda da secoli.
Aggiungo a quanto detto la tradizione culinaria delle nostre terre che hanno nella produzione vitivinicola la punta di diamante di un ben più cospicuo esercito di sapori che sono ambasciatori della cultura italiana nel mondo.
Termino parlando della nostra gente. La stessa che ogni notte del 4 settembre raggiunge con una fiaccolata il colle di Monteaperti per commemorare quei giovani prodi che difesero la nostra indipendenza dai fiorentini. La stessa gente che, illuminata dal chiaro di luna, nel ritornare a casa costeggiando il fiume spiega ai propri figli, "Lo strazio e 'l grande scempio che fece l'Arbia colorata in rosso"
Credo che per la sua gente, per il suo territorio e per le sue tradizioni Siena abbia il dovere di candidarsi al ruolo di capitale europea della cultura e che in questa competizione debba essere sostenuta da tutti noi.
David Chiti - Presidente di NOI