E’ recente la notizia dello stanziamento di oltre 120 mila euro concesso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali per il recupero e la manutenzione delle mura cittadine. Una notizia senza alcun dubbio positiva che è stata subito tritata dalla litigiosità starnazzante della politica senese ormai incapace di proiettare alcun futuro positivo sulla città.
NOI Siena, in tempi non sospetti, si è spesa per porre l’attenzione sulla necessità di recuperare e rendere fruibili beni artistici e architettonici così importanti quali sono le mura cittadine e le valli verdi intra-moenia. Lo abbiamo fatto catalizzando l’esperienza importante di associazioni come ‘La Diana’ e la sezione CAI di Siena che da anni, sotto vari punti di vista, affrontano il tema del recupero.
Lo abbiamo fatto partendo dalle professionalità della città: storici, geologi, architetti; senesi che hanno a cuore la propria terra. Lo abbiamo fatto ormai un anno fa unendo l’aspetto ludico e modaiolo del trekking urbano alle bellezze di Siena, troppo spesso ignote ai più, ed inaugurando la stagione del trekking nelle valli verdi.
Questo ci ha permesso di valutare la possibilità di ricollegare con una scala il percorso delle cinta muraria in prossimità dell’Orto de Pecci ampliando e rendendo continua la parte potenzialmente fruibile da Porta Romana fino oltre Porta Tufi. Ci ha permesso di avanzare ipotesi sulla destinazione d’uso degli spazi e sulla sostenibilità della loro gestione parlando di cooperazione tra pubblico e privato nella loro manutenzione. Discutemmo, per esempio, dell’idea di fare un teatro all'aperto nella Valle di Follonica o del progetto di riapertura della porta esistente nella valle per poter collegare via Baldassarre Peruzzi a Piazza Santo Spirito in modo da raggiungere, con una breve camminata, il centro città.
Abbiamo avanzato ipotesi, discusso prospettive dimostrando che esiste una città in fermento in grado di progettare il proprio futuro.
Avevamo capito quanto la rivalutazione del nostro patrimonio culturale, specie quello meno noto, fosse il primo passo per fare della cultura il vero volano di sviluppo della città. Allargare e riqualificare l’offerta culturale basandosi sulla qualità della nostra arte, della nostra architettura, del nostro territorio. Ristrutturare l’offerta turistica ripensando il coordinamento dei tanti centri di interesse e offrendo nuovi e suggestivi percorsi di scoperta della nostra città e della sua storia. Abbiamo la qualità e la quantità da offrire. Occorre adesso la volontà ed un cambio di mentalità delle istituzioni cittadine e di tutti i senesi. Ad oggi, per esempio, la Valle di Follonica, dopo importanti lavori di ristrutturazione delle aree verdi e della fonte, non ha ancora gli opportuni permessi che ne certifichino l’agilità.
Certo, il commissariamento del Comune non ha agevolato il cammino della burocrazia ma è innegabile che la nuova amministrazione che si instaurerà ad inizio estate dovrà cambiare atteggiamento nei confronti di questi temi.
Questa nostra piccola esperienza ci insegna che Siena deve dimostrarsi più attiva ed autonoma sia nel progettare prospettive di lungo termine nella riqualificazione del nostro territorio sia nel dirimere velocemente i problemi contingenti di gestione del patrimonio; più attiva nel raccogliere finanziamenti pubblici e privati finalizzati al perseguire progetti innovativi e di qualità, progetti condivisi dalle istituzioni con tutta la cittadinanza e con le società di contrada.
E’ una sfida per definire un nuovo modello di sviluppo della città incentrato sulla cultura. Un modello dinamico, svincolato da posizioni di rendita e dall’azione rassicurante e soporifera della banca. Una sfida che non può essere condotta con lo sguardo rivolto al passato, con i ‘se’ ed i ‘ma’ in un battibecco di cortile. Una sfida che deve essere condotta da chi a Siena vuole rimboccarsi le maniche e guardare al futuro. Chi ci sta?
Stefano Barsanti – Vice Presidente NOI Siena