Rassegna Stampa

IL SOGNO DEL PALIO

copertinalibroIl viaggio di un bambino dentro il Palio di Siena, dentro un sogno, dentro un sentimento.

E’ questo lo stratagemma usato da Bruno Tanganelli detto Tambus per proporre la sua fiaba sulla più bella giostra del mondo.

Scritta nella prima metà degli anni ’50 del secolo scorso, completa di bozzetti originali disegnati appositamente dall’autore, “Il Sogno del Palio” guida il lettore dentro la tradizione senese riscoprendone i tratti più genuini e veri.

Un viaggio che è dunque una riscoperta di valori antichi, in qualche caso persi perché fagocitati dalla modernità che tutto uniforma e appiattisce. Un’opera rivolta ai ‘cittini’ di Siena che tramite gli occhi di Girellino, il bambino giramondo, possono imparare a coltivare il loro sentimento unico e irripetibile: il sentimento del Palio.

Ma Tambus, artista completo, anima poliedrica e verace di Siena, poeta e cantore dei vizi e delle virtù del suo popolo, fa qualcosa di più: Unisce il sogno alla realtà trasformando in fiaba l’aneddotica del Palio e mostrando in modo fantastico ed immaginifico, a cavallo tra storia e leggenda, la vita vissuta dalla città durante i quattro giorni in cui si articola il Palio di Siena.

L’opera è stata completata dalle annotazioni di carattere storico, artistico e di costume di Roberto Cresti che ha interpretato la metamorfosi del sogno in realtà e di realtà in sogno proposta da Tambus costruendo un libro nel libro. “Il Sogno del Palio” è dunque un’opera da leggere e da rileggere in cui storia e tradizione rinascono sempre nuovi e vitali ogni anno allo squillar delle chiarine.

La prefazione di Duccio Balestracci porta a conoscenza dei più giovani il carattere multiforme di Tambus che con questa fiaba inedita, recuperata e restaurata sessanta anni dopo la sua stesura, regala alla sua città l’ennesimo affresco di senesità.

Per i senesi questa fiaba è un veicolo per ritrovare il loro passato e dare forza al presente della loro tradizione. Per i forestieri è un manuale per tentare di capire questo popolo sentimentale, fiero e ombroso che riesce a vivere e rivivere oggi con naturalezza il suo glorioso medioevo.

Come afferma lo stesso Tambus nella prefazione alla storia: “Sembrerà strano far conoscere il Palio attraverso una fiaba ma tutti i conservatori del costume dovranno giustamente convenire che nel secolo della fantasia può trovare posto anche questo mio sogno.” Buona lettura.

 

Progetto di recupero del manoscritto a cura di David Chiti - Associazione NOI Siena

Edizione curata da Stefano Barsanti - Associazione NOI Siena

Prefazione a cura di Duccio Balestracci

Note storiche a cura di Roberto Cresti

Edizione - Betti Editore

 

Partecipate alla prima presentazione del libro che si terrà giovedì 9 agosto alle 18 presso i locali della Imperiale Contrada della Giraffa

SICUREZZA E VIVIBILITA’ A SIENA

sicurezzaevivibilitaSiena Il punto con l’amministrazione comunale

Siena 2 Aprile 2012 – Ore 18 presso la trattoria dell’Oste Mezzo – Piaggia del Giuggiolo Siena

L’ennesimo episodio di violenza avvenuto di recente in città ai danni di una giovane ragazza ha sollevato un fitto dibattito su cosa è possibile fare affinchè certi episodi non accadano nuovamente.

A questa domanda l’Associazione NOI tenta di rispondere organizzando un incontro con il sindaco di Siena Franco Ceccuzzi e l’assessore Alessandro Mugnaioli in modo da portare tutti a conoscenza dello stato dell’arte dei progetti di riqualificazione del centro storico presentati nel programma di governo della coalizione di centro sinistra.

L’obiettivo è anche quello di spostare il dibattito sulla sicurezza e sulla vivibilità della nostra città dalle pagine dei giornali ad un ambito assembleare reale in cui tutti i cittadini abbiano la possibilità di confrontarsi con l’amministrazione in modo costruttivo e stimolante.

Tra gli argomenti da trattare sicuramente c’è la necessità di potenziare ed ammodernare il sistema di illuminazione stradale attuale. Vivere in ambienti urbani illuminati di notte è da sempre un deterrente verso chi vuole offendere cose o persone. Su questo tema l’amministrazione sarà chiamata a confrontarsi sui progetti in essere e su quelli in fase di studio.

Verrà trattato in modo analogo il tema della videosorveglianza di alcune tra le più importanti strade del centro storico. L’amministrazione ha preso impegni precisi nel merito e crediamo sia importante rendere conto ai cittadini sullo stato dell’arte di questa rivoluzione per la città. Il tema della sicurezza in città non investe solo contromisure ‘tecniche’ di riqualificazione degli arredi urbani ma anche quali scelte compiere per ripopolare il centro storico e ricostruire un tessuto sociale apparentemente disgregato. Su questo tema il ruolo secolare svolto dalle contrade dovrebbe essere riscoperto e premiato. Le contrade sono luoghi dove la città, con tutte le sue passioni ed i suoi costumi, viene vissuta e non semplicemente consumata. Potrebbero essere il volano di una rinnovata socialità del centro storico purchè vengano messe in condizione di svolgere questo ruolo.

Riavvicinare i senesi al proprio centro storico riorganizzando il sistema delle ARU potrebbe essere un primo intervento per riportare ogni senese a vivere la propria contrada. E’ ineludibile un nuovo patto sociale tra cittadini ed esercenti per definire gli orari di apertura degli esercizi commerciali, specie quelli rivolti ai più giovani, e le modalità di fruizione.

Occorre tracciare con nuovi paletti il modo come gli spazi comuni in città (vie, piazze, parchi, giardini) sono vissuti dai cittadini specie nelle ore notturne. Su questo obiettivo tutti sono chiamati a fare la propria parte ed al ruolo repressivo delle forze dell’ordine deve essere associato il ruolo propositivo di cittadini, esercenti, società di contrada, pubblica amministrazione.

Ovviamente le soluzioni più efficaci nascono da una analisi attenta della realtà. Da una contiguità con il quotidiano che spesso la pubblica amministrazione non può avere. Ecco che il ruolo delle consulte territoriali di prossima istituzione può colmare questa distanza e dare più consapevolezza alle scelte dell’amministrazione. Un ruolo di indirizzo questo che non deve essere sottovalutato e sul quale crediamo sia importante che i cittadini si pronuncino.

Il Direttivo dell’associazione NOI

-- Al termine del dibattito è previsto un buffet gentilmente offerto dalla trattoria dell’Oste Mezzo --

Trekking nella Valle di Follonica

porta_SalvaniIn primavera l’Associazione organizzerà il secondo appuntamento dell’iniziativa “Trekking in valle” e dopo aver visitato la Valdimontone, andremo alla riscoperta della valle di Follonica.

Sarà l’occasione per vedere la fonte omonima, assolutamente imperdibile perché come la possiamo ammirare oggi non è stato possibile per secoli, insieme alle vecchie e nuove mura e a tanto altro ancora. Purtroppo non potremo vedere un manufatto importante che venne scoperto una diecina di anni fa, durante le opere di ristrutturazione del complesso immobiliare ex Bardini.

Lo sbancamento necessario per avviare quel cantiere, infatti, portò alla luce un tratto delle mura duecentesche che delimitavano a monte la vallata, lungo il quale era identificabile un’apertura di limitate dimensioni, verosimilmente una delle porte del circuito medievale. Data la sua ubicazione, proprio in corrispondenza del fosso di Provenzano, successivamente trasformato in una strada significativamente denominata via del Fosso, è assai probabile si trattasse dei resti della “Porta Salvani”, attestata da vari documenti del XIII secolo e che si pensava irrimediabilmente perduta.

Invece non lo era del tutto, qualche traccia dell’antico accesso alla città, seppur minima, era rimasta. Dopo pochi mesi, però, gran parte di quel brano di muro, compresa ovviamente l’apertura, fu asportato nel corso dei lavori. La porta dei Salvani, e parte della cinta medievale, hanno fatto, così, la fine di tante altre scoperte rinvenute nel corso di interventi edilizi.

Parafrasando la celebre frase “the show must go on”, potremo dire che anche i cantieri devono andare avanti, ci si ferma per un po’, quando va bene, vengono scattate delle foto a futura memoria, e poi… si prosegue, più o meno indisturbati. Così ad attestare la scoperta resta solo la documentazione fotografica pubblicata nel sito www.paesaggimedievali.it, da cui abbiamo scaricato lo scatto qui riportato, che rappresenta la porta suddetta.

Roberto Cresti

P.S. leggi gli articoli usciti il 7/02/2010 su "La Nazione", su "Il Corriere di Siena" e sui quatidiani online "SienaNews", "SienaFree" e "CittadinoOnline".

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